VADEMECUM PER GENITORI

Referente d’Istituto per le attività di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo: prof. Elena Guidi.

Incontro su bullismo /cyberbullismo : lunedì 5 febbraio ore 20.00 presso sc.secondaria Fermi. Locandina; foto dell’incontro.

Convegno PAROLE A SCUOLA :promuovere la comunicazione non ostile nella rete (documento pdf)

 

Bullismo/Cyberbullismo : VADEMECUM PER GENITORI (versione pdf)

 

DEFINIZIONE DI BULLISMO

Comportamento che mira deliberatamente a far del male o danneggiare;

Spesso è persistente, talvolta dura settimane, mesi e persino anni ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime (Sharp e Smith, 1995)

 

DEFINIZIONE DI CYBERBULLO

Il cyberbullismo è il termine che indica atti di molestia (di bullismo) effettuati con l’utilizzo delle nuove tecnologie (e-mail, sms, WhatsApp,social network…)

LEGGE 29 maggio 2017, n. 71;

Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto

del fenomeno del cyberbullismo.

Obiettivo della legge: il provvedimento intende contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche.

 

MODALITA’

Sintomi da non sottovalutare

i bambini /ragazzi sono molto bravi a nascondere i loro sentimenti

  • Il bambino/ragazzo si rifiuta di andare a scuola
  • Il bambino/ragazzo rientra da scuola con ferite o vestiti rovinati
  • Il bambino/ragazzo non possiede più i suoi oggetti preferiti che prima portava a scuola
  • Il bambino/ragazzo non giustifica come ha speso la sua paghetta
  • Il bambino/ragazzo ha smesso di frequentare i suoi amici abituali e non vuole uscire
  • Il bambino/ragazzo è spesso nervoso o al contrario troppo silenzioso
  • Il bambino/ragazzo è spesso aggressivo con fratelli e sorelle
  • Il bambino/ragazzo non va più bene a scuola
  • Il bambino/ ragazzo soffre di ansia ed insonnia notturna

Come affrontare il problema:

Se vostro figlio/a è piccolo/a e pensate che sia soggetto a bullismo, ma non ne siete certi, chiedete e fate delle semplici domande:

  • Che tipo di attività avete fatto nel giorno interessato?
  • Ti è piaciuto quello che avete fatto?
  • Che cosa non ti è piaciuto?
  • Con chi hai giocato?
  • Che tipo di gioco avete fatto?

Se vostro figlio/a è più grande, potete chiedere:

  • Cosa avete fatto durante l’intervallo o pausa pranzo?
  • Tra loro c’è qualcuno/a che non inviteresti a casa?
  • C’è qualche materia o lezione che preferiresti fare con altri compagni o vorresti evitare?
  • C’è qualcuno/a tra i tuoi compagni che proprio non sopporti?

Come aiutare vostro figlio/a

  • In un primo luogo, parlatene con i suoi insegnanti e spiegate le vostre preoccupazioni in maniera equilibrata, chiedete se anche loro hanno riscontrato comportamenti anomali e chiedete la loro collaborazione.

Parlandone con gli insegnanti agevolerete tutto il team scolastico nel capire problemi e generare soluzioni positive.

 

COME COMBATTERLO

  • PARLARNE, PARLARNE, PARLARNE…….

  • Praticare ciò che si deve dire, esprimere sempre il proprio stato d’animo

  • Tenere un diario su cosa sta accadendo

  • Parlarne con i genitori, e chiedere loro di andare a parlarne a scuola

  • Parlarne con gli amici, con un insegnante, con un adulto di cui si ha fiducia

  • Cogliere ed interpretare i messaggi non verbali del ragazzo vittima di bullismo

  • Convincersi che non c’è nulla di sbagliato e niente che non va e che tutti hanno il diritto di essere felici, pertanto avete il diritto di raccontare la vostra sofferenza e di chiedere aiuto.

N.B. dal mese di novembre 2017 è possibile scaricare la App del Ministero dell’Interno per fare segnalazioni alla Polizia di Stato: YOU POL

 

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